Approvato il piano polacco a sostegno della cogenerazione energetica; sotto esame invece le misure di riduzione sul sovrapprezzo dei meccanismi di capacità
Il 15 aprile la Commissione ha approvato l’aiuto di 5 miliardi di euro disposto dal governo polacco per sostegno dell’elettricità di cogenerazione, nonché una riduzione di sovrapprezzo per gli utenti ad alto consumo di energia. Essa ha però aperto un’indagine approfondita sulle riduzioni di sovrapprezzo per i consumatori ai fini di finanziamento di meccanismi di capacità.
L’aiuto a sostegno dell’elettricità di cogenerazione ad alta efficienza sosterrà i c.d. “CHP”, impianti di energia elettrica e termica connessi a reti di teleriscaldamento in Polonia. In particolare, si tratta di una misura rivolta tanto ai nuovi e ristrutturati impianti CHP ad alta efficienza, quanto ai già esistenti impianti CHP a gas. Sarà infine esteso a generatori presenti negli altri Stati Membri. Il budget annuale previsto fino al 31 dicembre 2028 è di 500 milioni di euro. L’aiuto in questione verrà concesso attraverso una misura premiale (“cogeneration premium”), che andrà ad aggiungersi all’ordinario prezzo di mercato. L’ammontare della misura premiale sarà definito o attraverso un meccanismo di offerta competitiva oppure, in casi eccezionali e definiti con chiarezza, determinato dall’autorità amministrativa, e sarà concesso per un periodo massimo di 15 anni. Come ha riportato la Commissaria Vestager, “il regime di sostegno approvato porterà un grande contributo agli obiettivi europei in materia di clima e ambiente, senza distorcere indebitamente la concorrenza”.
La valutazione della misura è stata condotta sulla base della normativa europea rilevante in materia, in particolare con riferimento alle linee guida disposte con la Comunicazione della Commissione relativa alla disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia 2014-2020 2014/c 200/01 (in seguito: la “Comunicazione”, o la “disciplina sugli aiuti a favore dell’ambiente e dell’energia 2014/2020”). Il paragrafo 151 della Comunicazione stabilisce che “Gli aiuti al funzionamento per impianti di cogenerazione ad alta efficienza energetica possono essere concessi sulla base delle condizioni applicabili agli aiuti al funzionamento per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e unicamente:
- Alle imprese che provvedono alla produzione pubblica di calore e di energia elettrica, ove questi siano prodotti a costi superiori al prezzo di mercato;
- A favore dell’impiego industriale della cogenerazione di calore e di energia elettrica, laddove si possa dimostrare che il costo di produzione di un’unità di energia ottenuta mediante tale tecnica è superiore al prezzo di mercato di un’unità di energia tradizionale.
La Commissione ha quindi concluso che il quadro di aiuti polacco sosterrà la produzione di elettricità da cogenerazione ad alta efficienza e porterà a una migliore integrazione dell’energia cogenerata nel mercato dell’elettricità, in linea con gli obiettivi ambientali e climatici dell’Unione di diminuzione di aumento dell’efficienza energetica e abbassamento delle emissioni di CO2, così come indicato dalla Strategia sullo stato dell’Unione dell’Energia.
Il progetto di sostegno polacco approvato dalla Commissione viene finanziato attraverso una sovrattassa applicata ai consumatori di energia, sulla base del loro consumo effettivo. Allo stesso tempo, però, la Polonia ha notificato alla Commissione piani per ridurre l’onere finanziario su alcuni utenti ad alto consumo di energia (“EIUs”), che godrebbero pertanto di una riduzione del sovrapprezzo di cogenerazione in questione.
Sulla base della disciplina sugli aiuti a favore dell’ambiente e dell’energia 2014/2020 la Commissione ha ritenuto che tali riduzioni a favore degli utenti ad alto consumo siano aiuti ammissibili, dal momento che attraverso la misura in questione sarà garantita la competitività globale delle industrie ad alta intensità energetica.
La Polonia ha inoltre in programma di introdurre riduzioni per determinati utenti ad alto consumo energetico sul sovrapprezzo imposto ai consumatori per finanziare il meccanismo di capacità dello Stato. Quest’ultimo era stato approvato nel febbraio del 2018 dalla Commissione, che ha ora avviato un’indagine approfondita ai fini di una valutazione di quest’ultima misura sulla base della rilevante normativa in materia di aiuti di Stato. Le maggiori preoccupazioni riguardano il rischio di inefficienze dovute all’incremento della domanda di elettricità in periodi di scarsità, soprattutto di fronte all’esenzione per alcuni utenti e la necessità di maggiori esigenze di capacità supplementare, proprio per far fronte a tali situazioni.
I meccanismi di capacità perseguono una finalità fondamentale, quella di garantire l’approvvigionamento di energia elettrica. In una relazione finale del 30 novembre 2016, la Commissione aveva esposto i suoi orientamenti sui meccanismi di capacità nella relazione dell’indagine settoriale. Da quest’ultima emerge la necessità di un’attenta valutazione da parte degli Stati membri delle ragioni effettive che giustificano la scelta di introdurre meccanismi di capacità, i quali, si sottolinea, non possono sostituirsi alle essenziali riforme del mercato dell’energia elettrica. Devono pertanto essere:
- Accompagnati da adeguate riforme del mercato indicate nel pacchetto “Energia pulita per tutti gli Europei”;
- Seguiti da una dimostrazione della valutazione dello Stato che conduce a sostenere adeguatamente la necessità del meccanismo di capacità;
- Rispondenti allo scopo e aperti a tutti i fornitori di capacità.
Deve quindi rispondere al problema individuato come rilevante: il prezzo pagato per la capacità deve essere stabilito con un processo concorrenziale. Inoltre i meccanismi di capacità dovrebbero essere accessibili ai fornitori degli altri Stati membri.
In generale, il rapporto ha chiarito che dalle norme europee in materia di aiuti di Stato si ricava che i meccanismi di capacità non devono fungere da sovvenzioni secondarie per tecnologie specifiche e non devono causare indebite distorsioni della concorrenza, così come non devono portare a prezzi troppo elevati per i consumatori di elettricità.
(Federica Stevanato)