Avvio di un'indagine approfondita da parte della Commissione sull’imposta slovacca sul settore alimentare al dettaglio, con contestuale adozione di un’ingiunzione di sospensione
La Commissione europea ha avviato un'indagine approfondita su una tassa sul settore di vendita alimentare al dettaglio in Slovacchia. La Commissione teme che le esenzioni fiscali concesse a taluni soggetti attivi nel settore conferiscano ad essi un vantaggio selettivo rispetto ai loro concorrenti, in violazione delle norme UE in materia di aiuti di Stato.
L'indagine avviata il 2 Aprile 2019 riguarda una tassa adottata dalla Slovacchia nel dicembre 2018, che si applica ai negozianti alimentari che operano nello Stato membro. In base a tale imposta, i dettaglianti di generi alimentari pagherebbero un'imposta trimestrale pari al 2,5% del loro fatturato totale. Tuttavia, la legge prevede un’esenzione totale o parziale dal pagamento dall'impostaper i dettaglianti di prodotti alimentari che soddisfano una delle diverse condizioni concernenti la loro dimensione, l'ambito geografico di attività in Slovacchia e/o il tipo di attività. Inoltre, anche i dettaglianti membri di alleanze commerciali o franchising non pagherebbero l'imposta, nonostante il fatto che il loro fatturato combinato sia paragonabile a quello dei dettaglianti maggiori.
L'applicazione di queste esenzioni fiscali costringerebbe solo sette dettaglianti di generi alimentari a pagare l'imposta. Di questi sette, sei sono di proprietà di società con sede in altri Stati membri. L'unico dettagliante slovacco soggetto all'imposta sarebbe esentato per una parte significativa del suo fatturato.
Considerando che l'imposta è entrata in vigore il 1° gennaio 2019 e il primo pagamento sarebbe dovuto entro la fine di aprile 2019, la Commissione, oltre ad avviare l’indagine approfondita, ha emesso contemporaneamente un'ingiunzione che impone alla Slovacchia di sospendere l'applicazione della misura fino a quando la Commissione non avrà concluso la sua valutazione alla luce delle norme UE in materia di aiuti di Stato.
In quanto la Slovacchia non ha notificato l'imposta alla Commissione, essa ha iniziato ad esaminare la questione in seguito alle informazioni ricevute dalle parti interessate. Inoltre, nel dicembre 2018 la Commissione ha ricevuto anche una denuncia formale secondo la quale l'imposta slovacca sul commercio al dettaglio violasse le norme UE in materia di aiuti di Stato.
Attualmente la Commissione ritiene che l'applicazione dell'imposta slovacca sui prodotti alimentari di vendita al dettaglio con le relative esenzioni conferisca un vantaggio selettivo alle imprese esentate dall'impostae comporti pertanto un aiuto di Stato ai sensi delle norme UE. La Commissione teme inoltre che la misura possa incidere negativamente sui consumatori, in particolare attraverso un aumento dei prezzi o una riduzione della scelta dei consumatori sul mercato al dettaglio slovacco.
Secondo la valutazione preliminare della Commissione, le esenzioni fiscali in questione non sono giustificate dalla logica del sistema fiscale slovacco, che consiste nel ridistribuire gli utili dei gruppi di dettaglianti all'interno della catena di approvvigionamento nel settore alimentare a vantaggio degli agricoltori e dei produttori alimentari. Inoltre, la Slovacchia non ha finora dimostrato perché le società esentate dall'imposta si trovano in una situazione diversa da quella delle società che pagano l'imposta.
La Commissione indagherà ulteriormente per determinare se le sue preoccupazioni iniziali sono confermate. L'avvio di un'indagine approfondita offre ai terzi interessati la possibilità di presentare osservazioni sulle misure in esame. Essa non pregiudica però l'esito dell'indagine.
Contesto
La Commissione non mette in discussione il diritto della Slovacchia di introdurre un'imposta applicabile al settore alimentare al dettaglio. Ai sensi del diritto dell'UE, gli Stati membri hanno la competenza di decidere in riguardo ai loro sistemi fiscali. Tuttavia, essi devono anche garantire che i loro sistemi fiscali siano conformi alle norme UE, comprese le norme sugli aiuti di Stato. In particolare, l'applicazione delle loro imposte non dovrebbe favorire indebitamente un particolare tipo di imprese, ad esempio, le imprese che operano in un numero minore di distretti o membri di alleanze commerciali. Non dovrebbero cioè tradursi nella concessione di aiuti di Stato ai sensi della definizione del trattato, art. 107, par 1, TFUE a meno che non sia compatibile con le norme UE.
Prima dell'indagine su questa imposta slovacca sulla vendita al dettaglio di generi alimentari, la Commissione aveva già in passato valutato ed adottato decisioni in merito alle imposte sul fatturato del settore al dettaglio in altri Stati membri, in quanto esse hanno indebitamente introdotto una discriminazione nel trattamento fiscale di alcuni dettaglianti rispetto ad altri.
Nella sua comunicazione "Un settore del commercio al dettaglio europeo adatto al XXI secolo", la Commissione incoraggia gli Stati membri a garantire condizioni di parità con tutti i settori commerciali, assicurando che qualsiasi imposta specifica sia giustificata e non penalizzi indebitamente alcuni dettaglianti. Come indicato nella comunicazione della Commissione, l'applicazione di misure meno restrittive contribuisce a migliorare le prestazioni del settore del commercio al dettaglio, va a vantaggio dei consumatori e ha effetti di ricaduta positiva sul settore manifatturiero e su altri settori.
Infine, la Commissione ha anche comunicato che è in corso una distinta indagine sulla stessa misura fiscale, relativa alla violazione della libertà di stabilimento, in quanto discrimina i dettaglianti di proprietà di società aventi sede in altri Stati membri.
Quanto ai necessari riferimenti normativi, l’indagine esaminerà la compatibilità dell’esenzione fiscale slovacca con gli artt. 107 e 108 TFEU. In primis, secondo l’art. 107, par. 1, TFUE è un aiuto di Stato ogni trattamento favorevole applicabile selettivamente a determinate imprese. La norma comprende sia i casi di aiuti attuati tramite prestazioni positive (come ad esempio aiuti finanziari) che casi di aiuti tramite rinunci ad introiti, come la misura oggetto dell’indagine.
(Luise Marie Cornelli)