Diritto europeo della concorrenza e diritti umani
Nell'ambito del diritto europeo della concorrenza, le Istituzioni europee possono adottare nei confronti degli Stati membri e degli operatori economici provvedimenti negativi molto pesanti, dall'ordine di recupero degli aiuti erogati alle sanzioni pecuniarie.
Quali diritti di difesa hanno gli interessati?
Per quanto riguarda le sanzioni pecuniarie applicate allo Stato membro a seguito di una procedura d'infrazione, esse non possono essere disposte direttamente dalla Commissione, ma solo dalla Corte, ed è richiesto addirittura un doppio grado di giudizio (artt. 258 ss. TfUe).
Negli altri casi, l'interessato potrà ricorrere contro la Decisione della Commissione avanti il Tribunale Ue, le cui sentenze sono impugnabili avanti la Corte di giustizia (artt. 256, 263 TfUe).
Inoltre, la Corte di giustizia ha stabilito a più riprese che il destinatario della Decisione è titolare del diritto di difesa già nell'ambito del procedimento amministrativo prodromico all'emanazione del provvedimento.
Nel caso Menarini, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha statuito che una sanzione avente carattere punitivo può essere emessa da un organo amministrativo, purché essa sia soggetta a un controllo giurisdizionale pieno e non di mera legittimità. La sentenza riguardava l'Autorità garante della concorrenza e del mercato italiana e non le Istituzioni europee.
Nel suo discorso alla XII Conferenza annuale dell'Associazione dei giudici europei di diritto della concorrenza il Direttore generale alla Concorrenza della Commissione Alexander Italianer ha tuttavia rimarcato come il sistema italiano sia molto simile a quello europeo.
Sul punto si è anche soffermato il Vice-Presidente Almunia nel suo discorso al Global Antitrust Enforcement Symposium di Washington della Georgetown University.
Recentemente il rapporto fra diritto europeo degli aiuti di Stato e diritti umani è stato richiamato in un ricorso al Tribunale Ue presentato da alcune imprese greche contro la Commissione (caso Club Hotel Loutraki).