Servizi di corrieristica, no al monopolio, sì agli aiuti
Nel caso Corbeau, la Corte di giustizia ha statuito che, mentre è legittimo un monopolio legale dei servizi postali, non lo è l'estensione del medesimo ai "servizi specifici, separabili dal servizio di interesse generale, che rispondono ad esigenze particolari degli operatori economici e che richiedono talune prestazioni supplementari che il servizio postale tradizionale non offre, nella misura in cui tali servizi non compromettano l' equilibrio economico del servizio d' interesse economico generale esercitato dal titolare del diritto esclusivo". Anche se la Corte lasciò la decisione sul caso concreto al giudice belga che aveva sollevato la questione, alla sentenza Corbeau viene generalmente attribuita una sostenziale liberalizzazione dei servizi di corriere espresso: Paul Corbeau era appunto un corriere espresso di Liegi imputato in Belgio per abusivo esercizio di tale attività, riservata alle Regie Poste.
Un ulteriore caso riguardante le Poste tedesche ha evidenziato come i servizi di corrieristica svolti del servizio postale pubblico possano essere sussidiati dallo Stato purché costituiscano servizi regolamentati, ossia servizi:
a) sul cui mercato il gestore del servizio postale pubblico possiede una posizione dominante;
b) sono assoggettati a regolamentazione tariffaria.
A seguito di un contenzioso con la Germania relativo all'esecuzione della Decisione della Commissione, la Corte di giustizia ha statuito che, al fine di stabilire se il servizio di corrieristica sia o no regolamentato, occorre distinguere fra servizi B2B (consegne fra imprese) e B2C (consegne da imprese a consumatori).
Vedi:
- sentenza sul caso Commissione c. Germania (in francese).