La Commissione Europea approva sei meccanismi di regolazione della capacità di energia elettrica per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento in Italia, Belgio, Francia, Germania, Grecia e Polonia
Il 7 febbraio 2018, la Commissione Europea ha approvato i meccanismi di regolazione della capacità di energia elettrica in oggetto, definendo con decisione di non sollevare obiezioni i casi SA.48648 (Belgio), SA.45852 (Germania), SA.42011 (Italia), SA.46100 (Polonia), SA.48490 (Francia) e SA.48780 (Grecia). I meccanismi sono stati valutati come compatibili con il mercato interno, in applicazione della Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia 2014-2020, anche alla luce delle informazioni raccolte dalla Commissione con la propria indagine settoriale del 2016 sui meccanismi di capacità.
La Commissione ha evidenziato che i meccanismi approvati con le decisioni in commento interessano oltre la metà della popolazione dell'UE. Essi, inoltre, sono articolati secondo modelli differenziati in relazione alle specifiche necessità di ciascuno Stato membro, quali riserve strategiche, meccanismi relativi all'intero mercato e misure che promuovono in modo specifico la gestione della domanda.
Nel caso specifico dell'Italia e della Polonia, la Commissione ha autorizzato meccanismi di capacità relativi all'intero mercato aperti a tutti i tipi di fornitori di capacità, che possono rivelarsi necessari quando i mercati dell'energia elettrica si trovano ad affrontare problemi strutturali di sicurezza dell'approvvigionamento. Nell'ambito di un meccanismo di questo tipo, i fornitori di capacità possono ottenere un pagamento per la disponibilità a produrre energia elettrica o, nel caso di operatori della gestione della domanda, per la disponibilità a ridurre il consumo. La Commissione ha evidenziato che sia l'Italia che la Polonia hanno chiaramente identificato e quantificato i rischi in materia di sicurezza dell'approvvigionamento, tenendo conto anche delle eventuali importazioni da paesi limitrofi. L'Italia, in particolare, ha dimostrato che un quantitativo importante di capacità rischia di uscire dal mercato e che è poco probabile che si realizzino nuovi investimenti in quanto gli investitori non riescono a ottenere guadagni sufficienti dalle vendite di energia elettrica. Le misure in questione, infine, ad avviso della Commissione, permetteranno inoltre di contenere i costi per i consumatori, grazie ad aste competitive organizzate periodicamente per l'assegnazione dei contratti di capacità. A tale fine importante è l'impegno di entrambi gli Stati membri ad attuare riforme del funzionamento dei mercati dell'energia elettrica.
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