La Commissione Europea approva il sostegno finanziario del governo Lituano al rigassificatore di Klaipėda
Lo scorso 31 ottobre la Commissione europea ha confermato la compatibilità con il mercato interno delle nuove misure adottate dallo Stato lituano nell’ambito di un preesistente schema di aiuti, approvato nel novembre 2013, per la costruzione ed il funzionamento del terminal di lavorazione di gas liquefatto (o rigassificatore) nella città di Klaipėda
In particolare, la Commissione ha ritenuto conforme alla vigente disciplina sugli aiuti di Stato la previsione, ora introdotta, del pagamento di un corrispettivo statale alla società LITGAS, incaricata della fornitura di gas naturale al terminale.
Come affermato nel 2013 dall’allora commissario alla concorrenza, Joaquín Almunia, l’approvazione dello schema di sostegno pubblico per il rigassificatore di Klaipéda ha perseguito l’obbiettivo di ridurre la dipendenza di forniture dalla Lettonia, ed ha al contempo assicurato la certezza dell’approvvigionamento di gas e stimolato la concorrenza a vantaggio dei consumatori. Tali molteplici finalità hanno fatto sì che il terminale di Klaipėda assumesse un’importanza cruciale nel mercato della fornitura di gas in Lituania.
Inoltre, considerato che l’obiettivo della messa in sicurezza del fabbisogno di gas richiede che gli impianti di lavorazione di gas liquefatto siano mantenuti costantemente in funzione, al fine di assicurare la continua operatività del terminal di Klaipeda, nel 2016 la Lituania ha deciso di affidare la fornitura di liquified natural gas (LNG) all’impresa LITGAS. Come corrispettivo dell’adempimento di tale obbligazione di servizio pubblico, la nuova disciplina ha previsto che LITGAS riceverà un pagamento dallo Stato lituano, finanziato tramite una imposta sugli utilizzatori della rete di trasmissione del gas.
La menzionata modifica dello schema di aiuti del 2013 è stata comunicata dal governo lituano alla Commissione, assieme all’ulteriore progetto di rimuovere dallo schema la clausola secondo la quale tutti i fornitori di riscaldamento ed elettricità operanti nel mercato lituano avrebbero l’obbligo di acquistare una certa quantità di gas dalla compagnia LITGAS.
Il nuovo schema, ora approvato dalla Commissione, opererà tra le parti dal 2019 fino al 2024.
La realizzazione e il mantenimento del rigassificatore del porto lituano di Klaipėda, dal punto di vista comunitario, è ritenuta un’opera infrastrutturale dall’alto valore strategico.
Beneficiari della stessa saranno in primis i consumatori lituani, cui il governo potrà garantire una diversificazione nell’approvvigionamento di gas. Tale diversificazione potrà a sua volta contribuire al ripristino dell’assetto concorrenziale del mercato lituano del gas, oggi fortemente compromesso dalla società russa Gazprom, che vi opera quasi come monopolista.
Secondo uno studio condotto da Pöyry Management Consulting, riferimento globale per le consulenze riguardanti il settore energetico, il terminal di rigassificazione di Klaipėda riuscirà a garantire un risparmio compreso tra i 20 e i 60 milioni di euro annui, fin da subito e anche successivamente al 2024, data entro cui si estinguerà il contratto d’affitto della “Independence”, la nave terminal LNG, e il governo dovrà decidere se acquistare il terminal o prolungarne l’affitto.
Klaipėda, in sintesi, rappresenta sia per gli obiettivi comunitari sia per le esigenze della regione baltica uno snodo cruciale per le politiche energetiche future e risulta inoltre in linea con la disciplina UE in materia di aiuti di Stato.
Sempre nello stesso quadro strategico si inserisce poi il sostegno della Commissione europea al sistema di gasdotti tra Finlandia ed Estonia e tra Polonia e Lituania, progetti da realizzarsi tramite una cooperazione regionale al fine di garantire una rete energetica collegata a livello europeo che assicuri un accesso più sostenibile e vantaggioso alle fonti energetiche nell’Unione.
Per maggiori informazioni e per la consultazione della press release si rinvia al seguente link